Le elezioni sono lontane ma già se ne respira l’aria!

Non si sa ancora con quale legge elettorale né quando andremo di nuovo alle urne, ma il clima da campagna elettorale si respira già nell’aria: con le primarie del centrosinistra in primis. Così, tra camper rosa e navi da crociera, ci troviamo di nuovo immersi in slogan e promesse politiche.

Ma come funziona una campagna elettorale? E chi c’è dietro i discorsi e le parole dei leader politici? «Ci sono consulenti generalisti che si occupano dell’intera strategia del candidato, dalle relazioni esterne all’aspetto fisico», risponde Marco Gasparri, di professione spin doctor in Koinè – divisione di marketing politico di Studio Kalimero.

Cos’è uno spin doctor? Nei Paesi anglosassoni lo spin doctor è solo colui che si occupa delle relazioni con i media, cercando di presentare le notizie nel modo più favorevole possibile. Noi in Italia abbiamo adottato questo termine in maniera più generalista, identificando lo spin doctor con lo stratega che sta dietro la figura politica.

Come si diventa spin doctor? È fondamentale avere conoscenze di politica e non solo del marketing applicato alla politica. Serve un’esperienza politica alle spalle e una specifica conoscenza dei meccanismi della politica, il diritto parlamentare a partire dalle leggi elettorali. Dall’altra parte, serve conoscere le dinamiche dei giornali, gli orari delle redazioni, la notiziabilità, etc…

Queste figure sono da sempre esistite in Italia? Negli anni Ottanta c’erano stati già dei pionieri: la Dc, ad esempio, aveva chiamato un consulente americano per curare la campagna elettorale, poi nel ’94 la discesa in campo di Silvio Berlusconi ha cambiato il modo di fare e proporre la politica.

Le nostre campagne elettorali vanno verso una personalizzazione? Di sicuro, la personalizzazione delle campagne esiste anche in Italia. Soprattutto nelle campagne elettorali locali, basate sulle singole personalità e il rapporto con il territorio. 

Ma proprio tutti i leader politici hanno un ghost writer ovvero chi scrive per loro i discorsi? C’è sempre qualcuno che aiuta i leader nella formulazione dei discorsi: c’è chi se li fa scrivere in toto e chi usa tali professionisti solo per rendere il discorso in forma migliore e più comprensibile.

Come comunicano i nostri politici? Male! Molti dei nostri leader ancora non conoscono le regole del mezzo televisivo. Nelle interviste o nei salotti tv preferiscono fare preamboli a scapito del contenuto reale e così vengono interrotti senza aver detto praticamente nulla. 

Certo che i mezzi sui quali bisogna esser presenti sono aumentati. A che punto siamo in Italia nella comunicazione politica via Internet?
Per i nostri leader politici, a parte alcuni, la presenza su Internet è più un doverci essere che un capire realmente le potenzialità del mezzo. Il problema è che spesso non viene usato il linguaggio di quel mezzo, ma vengono postati i comunicati stampa alla vecchia maniera su uno strumento nuovo. E così abbiamo vecchi contenuti inseriti su nuovi mezzi.

Chi di loro usa meglio il web? Giuliano Pisapia a Milano, ma anche Vendola. Uno poi molto attento a Internet è anche Pierferdinando Casini. Grandi esempi, però, non ce ne sono. Spesso, tra l’altro, non si sa se a scrivere sono i politici stessi o i membri del loro staff. Negli Stati Uniti, invece, quando è il politico a scrivere sui social il messaggio invece viene firmato. Il problema principale è che in Italia i social vengono usati in maniera strumentale solo per le campagne elettorali e non per esprimere punti di vista o comunicare messaggi al di là dell’obiettivo elettorale. Obama, ad esempio, dopo l’elezione del 2008, ha mantenuto un dialogo costante con chi lo ha seguito durante la campagna.

E in Italia si comunica oltre la singola campagna elettorale? Il motore viene spento immediatamente dopo le elezioni con il risultato che l’elettore si arrabbia se viene considerato solo ogni cinque anni!

Il camper di Renzi e la nave da crociera di Berlusconi? Sono  scelte di posizionamento marketing. Il camper è un mezzo a basso costo e più libero: forse più vicino alla gente comune. La nave da crociera di Berlusconi è il contrario: è qualcosa di faraonico. Ogni fermata in porto diventa una notizia per i media come la tv e questa è una cassa di risonanza pazzesca.

A che punto è la campagna elettorale?  Nessuno di preciso lo sa. Qualcuno conosce la data certa? Anche la campagna per le primarie del centro sinistra è partita: ma qualcuno conosce la data di queste primarie? E sappiamo anche con quale legge elettorale andremo a votare? In base alla legge cambieranno anche le aggregazioni politiche. Ci si muove verso le elezioni senza sapere quali saranno i partiti alleati né la data del voto. È uno scenario da incubo per chi deve progettare una campagna elettorale.

Il Governo Monti ha perso la sua spinta? Monti, all’inizio del suo mandato è stato capace di raccontare quello che stava accadendo a tutti gli Italiani. Poi, invece, è diventato semplicemente il medico che deve somministrare la medicina molto amara al Paese. Ha perso la capacità di raccontare quello che il suo governo sta facendo e gli italiani non lo capiscono più.